“El pianto dea vigna” – Il Pianto della Vite
Il Primo Segnale di Rinascita
Nel silenzio dei vigneti, quando l’inverno cede il passo alla primavera, accade un fenomeno straordinario che da secoli affascina viticoltori e appassionati: “il pianto della vite”. Un evento suggestivo, quasi poetico, che segna il risveglio della pianta e l’inizio di un nuovo ciclo vegetativo.
Un processo fisiologico di rinascita
Dopo il riposo invernale, la vite riprende la sua attività con il rialzo delle temperature. Superata la soglia dei 10°C, la linfa – un fluido ricco di acqua, sali minerali, zuccheri e fitormoni – riprende a scorrere dal sistema radicale verso i tralci. Il fenomeno si manifesta con la fuoriuscita di gocce trasparenti dai tagli di potatura, simili a lacrime, che danno vita al cosiddetto “pianto della vite”.
La composizione della linfa: un elisir di vita
Questo liquido non è semplice acqua, ma una soluzione complessa che gioca un ruolo fondamentale nel metabolismo della pianta. Contiene sostanze nutritive preziose come sali minerali, aminoacidi, saccaridi, polifenoli, acidi organici e auxine, essenziali per la crescita e la riparazione dei tessuti vegetali. In passato, le lacrime della vite erano ritenute dotate di proprietà curative e venivano impiegate nella medicina popolare per trattare infezioni oculari, problemi della pelle e disturbi digestivi. Inoltre, il liquido contiene viniferina, un potente antiossidante con effetti rigeneranti, studiato per le sue proprietà benefiche.
L’importanza della pressione radicale e della lacrimazione
Il pianto della vite è un fenomeno regolato dalla pressione radicale, che si verifica quando il terreno è abbastanza umido da permettere alle radici di assorbire acqua e sali minerali. Questa pressione idraulica è generata dall’osmosi e dal gradiente di potenziale idrico tra il suolo e la pianta. Se il suolo è secco, la lacrimazione può essere meno intensa o ritardata.
La frequenza della fuoriuscita della linfa può variare da una goccia ogni 30-60 secondi fino a veri e propri rivoli nei periodi più favorevoli. La durata del fenomeno dipende da diversi fattori, tra cui l’umidità del terreno e la varietà della vite. In condizioni ideali, la lacrimazione può durare dai 3 ai 10 giorni.
Dal pianto alla fioritura: Il ciclo della Vite continua
Terminata la fase di lacrimazione, la pianta entra ufficialmente nel periodo di germogliamento. Le gemme iniziano ad aprirsi e i germogli si allungano, con tempi che variano a seconda della tipologia.
Per i viticoltori, il pianto della vite non è solo un segno poetico, ma un vero e proprio indicatore della vitalità della pianta e della qualità del suolo. Monitorare questo fenomeno aiuta a comprendere lo stato idrico del vigneto e a pianificare al meglio gli interventi agronomici, dalla concimazione alla gestione della chioma.
Ogni goccia di linfa è il primo passo verso il vino che verrà, un segnale potente che la natura sta compiendo il suo corso e che la vite, è pronta a dare nuovamente il meglio di sé.


